Il nome Ca’ Rapulin evoca le origini povere di vini e cibi locali, che nel tempo sono passati da “cibi e vini della fame” (vedi la Bagna Cauda; la Finanziera; le Friciule; la Barbera) a cibi e vini “cult” della nuova enogastronomia.
Rapulin, e’ diminutivo di “rap” (grappolino). Grappolino figlio di tralci secondari che in alcune vigne come Barbera, Pinot Nero e qualche Moscato, matura tardivamente. I Rapulin non giungono a maturazione al tempo della vendemmia principale e quindi vengono lasciati sul filare perche’ non idonei alla vinificazione.
Rapulin indica anche il processo di raccolta di questi acini tardivi ed il vino che se ne produce. Un tempo I padroni delle vigne usavano autorizzare I poveri ad entrare nei propri vigneti per raccogliere questi acini tardivi e poi farne del vino “poverello”.
La tradizione del passaggio in vigna a raccogliere questi piccoli grappoli “ ritardatari” ha dato origine alla Fiera del Rapule’ di Calosso, che ogni anno ad Ottobre attira nella suggestiva cornice del paese migliaia di visitatori. La fiera e’ una passeggiata enogastronomica notturna, di crotin in crotin ( cantina sotterranea in tufo), per degustare cibi e vini del luogo; una sorta di pellegrinaggio laico fra I sapori di questa terra.